Realismo magico
Espressione ideata dal
critico tedesco Rho utilizzata poi per identificare una componente fondamentale di
Novecento delineatasi al finire degli anni '20.
Gli interpreti principali
di questa corrente sono Antonio Donghi, Riccardo Francalancia e Cagnaccio di San Pietro.
Il Realismo Magico scarta i
risultati delle avanguardie per rifarsi direttamente alla tradizione nazionale, in
particolare ai modelli trecenteschi e quattrocenteschi.
Il suo obiettivo è di approdare a una rappresentazione realistica del mondo, domestica e
familiare ma al tempo stesso sospesa, attonita, quasi allucinata.
Si tratta di un realismo
meticolosamente preciso, sia nel trattamento dei particolari che nella definizione
geometricamente esatta delle coordinate spaziali.
Lo scenario è immobile, incantato. immerso in un'atmosfera silenziosa e rarefatta, quasi
onirica, capace di nobilitare la banalità dei soggetti trattati, grazie anche all'uso di
modi pittorici particolarmente raffinati.
|