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Scuola romana

Etichetta che sta ad indicare una comune appartenenza geografica più che una scuola vera e propria.
Essa raggruppa alcuni artisti attivi a Roma tra le due guerre.
Nell'ambito di un generale clima di "ritorno all'ordine" assai diffuse nell'Europa degli anni '30, gli artisti romani si distinguono per il deciso rifiuto tanto dell'esasperato formalismo delle avanguardie che del recupero classicista, opponendovi la ricerca di valenze espressive dai toni quasi romantici.
I pittori della Scuola Romana vogliono cogliere gli aspetti più immediati ed emotivamente carichi della realtà senza alcuna pretesa di elaborare precetti estetici rigorosi.
Una figurazione dai modi espressionisti di acceso cromatismo (Mafai, Raphael, Scipione) si manifesta tra il 1925 e il 1931, seguita da una "pittura tonale" basata sul contrasto di luce e colore (Afro, Capogrossi, Pirandello).